Due giugno 2014, gli italiani, piuttosto che lasciarsi ingabbiare dalle celebrazioni retoriche, dovrebbero riflettere sulla "gabbia" nella quale questo Paese è stato rinchiuso: la ‘trappola’ di un’Unione europea di fanatici e di un Euro che ha distrutto l’intero sistema economico.
Abbiamo assistito alle solite parate che hanno provato a farci credere che viviamo ancora in democrazia, con la possibilità di legiferare autonomamente e con una moneta sovrana.
La realtà è invece che ci troviamo di fronte ad una guerra civile fratricida che ci sta riducendo alla fame, con uno Stato che ci soffoca con le tasse più alte dei Paesi liberi, che umilia ogni giorno i piccoli e medi imprenditori, i professionisti, le partite Iva e tutti coloro che – con grande coraggio – cercano ancora di produrre ricchezza in questo inferno fiscale disumano. Insomma uno Stato che fa star bene solo chi lavora per lui e distrugge i sogni e le speranze di tutti gli altri, dimostrando invece tutta la sua inefficienza quando gli chiediamo in cambio un servizio pagato a peso d’oro. Viva la Repubblica, ci viene da gridare... certo... quella di Ausonia però.
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